La creazione delle fasce di Champions League e il calcolo che porta queste stesse ad essere strutturate non è assolutamente semplice, e risiede in una serie di caratteristiche che meritano di essere prese in considerazione al fine di comprendere perchè la squadra che si tifa è inserita all’interno di un girone. Un esempio molto semplice, che si è verificato in più occasioni nelle ultime stagioni, è quello di una possibile finale europea in Champions League o Europa League: la squadra che vince sarà presente nella prima fascia della competizione successiva, mentre la squadra sconfitta non è sicura del posto in seconda fascia. Per quale motivo? Risulta essere importante capire quali siano i requisiti che portano le squadre ad essere selezionate in una fascia ben precisa, e quali sono i coefficienti e i ranking da prendere in esame.
Suddivisione delle fasce di Champions League: quali requisiti rispettare?
La suddivisione delle fasce di Champions League rispecchia una serie di requisiti che non riguardano soltanto il rendimento di una determinata squadra nella competizione dell’anno precedente, ma anche il coefficiente di ranking che quella formazione stessa ha ottenuto negli ultimi anni, attraverso piazzamenti nazionali e internazionali. In via del tutto generale, la Champions League si struttura attraverso la presenza di quattro fasce, che determinano gli accoppiamenti per i gironi di Champions League: in un girone, in altre parole, è presente una squadra per fascia, per un totale di quattro squadre presenti nel raggruppamento. Solo le prime due di ogni girone passano alla fase a eliminazione diretta, mentre la terza viene retrocessa ai sedicesimi di Europa League.
La prima fascia è composta da squadre detentrici di un titolo nazionale o internazionale: fanno parte della prima fascia la vincitrice della Champions League, dell’Europa League e dei sei campionati nazionali ritenuti di maggior valore (italiano, inglese, francese, spagnolo, olandese e russo). Le otto squadre che compongono la prima fascia vengono sorteggiate per prime, e occupano i primi otto posti dei raggruppamenti presenti all’interno dei gironi, attendendo i successivi sorteggi delle squadre presenti dalla seconda fascia in giù.
Requisiti per seconda, terza e quarta fascia
Data la composizione delle prime fasce, dalla seconda fascia in giù non esiste un piazzamento nello specifico che possa determinare la presenza in un raggruppamento nello specifico. Il requisito da rispettare, in effetti, per la composizione di seconda, terza e quarta fascia è dettato dal ranking delle singole squadre.
A sua volte, questo stesso è dettata dai piazzamenti che la squadra in questione ha ottenuto negli ultimi cinque anni, sia in campo nazionale che in campo internazionale. In altre parole, una squadra che ha ottenuto ottimi piazzamenti nel proprio campionato (oscillando tra primo e secondo posto) e che si qualifica per la Champions League ha ottime possibilità di finire in seconda fascia, specie se negli anni considerati il proprio cammino nelle competizioni internazionali è stato determinato da successi importanti, come il raggiungimento di una fase a eliminazione diretta. Il singolo piazzamento di valore può non essere necessario: una squadra che raggiunge la finale di Europa League, ad esempio, ma che negli anni precedenti è sempre stata quarta o quinta in campionato può non avere i punti necessari per il raggiungimento della seconda fascia. Ovviamente, il computo avviene in ambito di ranking: dunque, se una delle squadre naturalmente posizionata più in alto nel ranking non dovesse superare playoff e qualificazioni, la squadra successiva nel ranking potrebbe ottenere un – seppur insperato – piazzamento migliore.